La Barcellona di Gaudì e Picasso: il volto modernista della “rosa di fuoco” e in mostra a Ferrara

La Barcellona di inizio Novecento, la “rosa di fuoco” dai forti fermenti in campo artistico e culturale in un’epoca segnata da tragici conflitti sociali e attentati, è al centro della mostra organizzata a Palazzo dei Diamanti a Ferrara dal 19 aprile al 19 luglio 2015. L’iniziativa, a cura di Tomàs Llorens e Boye Llorens, è promossa dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, in collaborazione con Museu Nacional d’Art de Catalunya.Dopo il ballo. Casas

Ne è oggetto il percorso di sviluppo economico ed urbanistico intrapreso dalla capitale catalana dalla fine del diciannovesimo secolo, in seguito all’Esposizione Universale del 1888: evento di enorme impulso alla diffusione di idee di rinnovamento e modernità, fu determinante per l’esplosiva crescita artistica, architettonica, musicale e letteraria che investì Barcellona in quegli anni. Il risultato è l’immagine di una città effervescente e ammaliante, estrosa e ribelle, che prese a modello la Parigi Art Nouveau. Ad animarla, anche un’escalation di tensioni sociali, che culminò nella “settimana tragica” degli scontri nel 1909 tra esercito e popolazione civile. Sullo sfondo di anni così fecondi e inquieti, si registra l’ascesa di artisti come Picasso e Gaudì, protagonisti indiscussi di lì in avanti della storia dell’arte del Novecento. L’ondata di fervore che travolse Barcellona è testimoniata dalla serie di dipinti, disegni, manifesti, fotografie, gioielli, modelli architettonici e teatrali, ceramiche e sculture in esposizione: da questa molteplicità e questa varietà di materiali e tecniche si delineano la Barcellona “rosa di fuoco” e il suo volto modernista.opera Picasso mostra Ferrara

In mostra trovano spazio il genio creativo di Lluís Domènech, e soprattutto quello di Gaudí, visionario innovatore delle forme architettoniche e del design d’interni, nonchè autore del progetto per la chiesa della Colònia Güell. A questi seguono le opere di artisti emblematici della pittura e scultura catalana, come Ramon Casas, Santiago Rusiñol, Joaquim Mir, Hermen Anglada Camarasa, Isidre Nonell, Juli González: loro sono gli squarci di vita moderna e dell’atmosfera bohemien dei caffè e dei ritrovi notturni, le effigi di gitane e le miserabili virate in blu, toccanti icone della solitudine che il progresso si lasciava dietro. La mostra culmina, infine, nei capolavori di Picasso, tra i quali spiccano della sua fase artistica iniziale l’Autoritratto del 1899-1900, e il Ritratto di Gustave Coquiot del 1901; suo è anche il dipinto Ragazza in camicia del 1904-1905, considerato icona di dignità umana.

La ricca eredità della Barcellona di un periodo storico culturale cruciale per la sua complessa evoluzione dal passato di fine Ottocento trova un’esemplare riproposizione in questa mostra a Palazzo dei Diamanti. Se ne ricava una lettura in profondità degli eventi e delle figure che più si distinsero quali motori di rinnovamento nella capitale catalana, fino ad elevarsi ad emblemi della “rosa di fuoco”.

 

Clara Agostini

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