Project 192: per non dimenticare

 192 è il numero del ricordo che vuole colmare un’assenza, dieci anni dopo; 192 è il numero di uomini, donne e bambine, i cui destini si sono uniti ed estinti in una tragica fatalità.192, numero della memoria che combatte affannosamente il tempo, è oggi il nome di un progetto-memoriale fotografico che vuole ricordare le vittime della strage di Atocha, a Madrid, avvenuta l’11 marzo del 2004.192 furono le vittime a seguito dell’esplosione in serie di dieci bombe poste su tre treni regionali alle 7:30 del mattino, ora di punta: le responsabilità dell’attentato furono prima attribuite all’ETA, movimento indipendentista basco, poi ad al Qaeda.La portata della tragedia fu enorme: quella di Atocha è stata di fatto la più grande strage terroristica sul suolo europeo, nonché la prima a seguito dell’11 settembre, esattamente 911 giorni dopo.192 sono stati i fotografi, professionisti ed emergenti, provenienti da ogni parte del mondo, ad essere coinvolti in questo progetto che è stato un po’ come un lungo viaggio nel passato. L’ideatore, il reporter napoletano Ciro Prota, ha lanciato la proposta in rete, appena un anno fa, a due condizioni: l’uso del bianco e nero ed il formato (30×30 e 30×45). Entusiastiche e numerose sono state le adesioni: 192, per l’appunto.Ad ogni fotografo è stato assegnato il compito di scattare un’unica foto contenente il nome del morto ben in vista unito ad un elemento ferroviario. C’è chi lo ha scritto su dei finestrini, chi per terra, chi in biglietti accartocciati; le composizioni artistiche sono varie e di segni differenti: alle volte giocose, altre orrorifiche ed altre ancora toccanti, senza però mai scadere nella retorica e nel pietismo. Semplicemente, naturalezza e sobrietà per combattere l’oblio della dimenticanza.qqqqqqqqqqProject 192 è un’enorme anima collettiva di persone, pulsante, che attraverso la propria sensibilità, grazie alla fotografia, è riuscita ad interpretare e far rivivere storie di sconosciuti con il semplice intento di perpetuarne il ricordo.

Questa raccolta fotografica, che al momento è disponibile online (http://www.projet192.org/album/M11/index.html), a breve farà il giro d’Europa come mostra itinerante e diventerà presto anche un libro; forse, come ha affermato lo stesso Prota, si trasformerà in qualcosa di più grande che non si fermerà su quest’unico tema, in quanto progetto di vita contro la morte ed il nulla.

192 è il numero della speranza nell’uomo e nell’arte che rendono eterno il ricordo di chi non c’è più, sottraendolo all’oblio del tempo che passa e cancella. Per non dimenticare.

 

 

 

Michela Graziosi

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