Un deputato del PD si ricorda che è di sinistra

LFBHQFTV4764-U10201732210606p2F-U10201733511406Kw-164x153@LaStampa-NAZIONALE-kiBE-U10201733511406Kw-426x240@LaStampa.itCon i tempi che corrono, il gesto del deputato del Pd di origine marocchina, Khalid Chaouki, potrebbe apparire quasi eroico. Si è autorecluso  nel Centro di accoglienza di Lampedusa con i 219 migranti lì trattenuti in condizioni disumane. Non un atto studiato a tavolino, ma una decisione scaturita in seguito alla sua visita in loco il 22 dicembre scorso. Porterà avanti la sua protesta finché le cose non cambieranno. “Abbiamo celebrato come martiri i loro compagni di viaggio inghiottiti dal mare. Loro invece sono qui, rinchiusi e disperati. Questa paradossale ingiustizia è intollerabile. È uno scandalo! Piangiamo i morti e puniamo i vivi” ha spiegato Chaouki in una lettera a La Stampa. Forse il tempo delle parole è finito, perché esso ha mostrato la sua inefficienza nel generare una risposta concreta da parte del Parlamento rispetto a casi limite come quello del Cpa. Ora, volenti o nolenti, i media avranno il dovere di seguire il deputato nella sua impresa. Ma com’è che si dice? A mali estremi, estremi rimedi. L’ipocrisia del politico di turno che faceva il suo tour horror a Lampedusa per poi tornare a casa al calduccio, doveva necessariamente essere risollevata da qualcuno che mettesse fine ad una presa in giro inaccettabile non solo nei confronti di chi è lì dentro, ma anche verso gli italiani stessi. “Venite a verificare le condizioni delle persone che sono rinchiuse qui, che scappano da una guerra. Dubito che chiunque lascerebbe vivere così, anche solo per un giorno, il proprio cane o il proprio gatto”, denuncia ancora Chaouki al Tgcom24. Di fatto, nel centro le condizioni igieniche sono pessime. Bagni non funzionanti, infiltrazioni d’acqua, sporcizia, materassi accatastati, allagamenti nelle stanze dove gli immigrati dormono. La denuncia del deputato corre anche sui social network come Facebook e Twitter, dove lui stesso posta e commenta foto scattate in prima persona nel centro. Centinaia i supporters che lo seguono in quella che lui definisce una “battaglia di civiltà”. “Ottimo esempio da parte di un politico, questo è il vero significato di scendere in campo in situazione disastrose e restarci per combattere in prima persona… Altri deputati o senatori di qualunque colore politico dovrebbero prendere questo esempio per ogni degrado che c’è in Italia”, scrive un utente di Facebook, a commento di un post di Chaouki. Parimenti, non mancano i detrattori. S.B., un altro utente, precisa : “L’altra notte, un ragazzo di 28 anni si è dato fuoco perché aveva perso il lavoro. Ma i media di regime non ne hanno fatto parola. Non parlano d’altro che dei profughi, che si sono cuciti la bocca da soli. E’ davvero rivoltante ciò che sta accadendo. Si ignora la strage di italiani (…)”. Insomma non vi erano dubbi circa l’eventualità che qualcuno fosse già con le mani posizionate sulla tastiera del proprio pc, pronto a criticare il gesto di Chaouki, non appena lui l’avrebbe reso pubblico. Ma forse costoro ignorano che dal giovane deputato altri politici dovrebbero solo prendere esempio, magari ricordandosi di andare in fabbrica invece che in televisione, lontani e distanti dalla rabbia della massa,  che non li ritiene all’altezza della situazione. Insomma, in  cima si sta più sicuri che a valle. Speriamo che almeno il PD sostenga un suo rappresentante in questa impresa, perché la critica reciproca continua fra i suoi componenti di spicco è diventata quasi un vizietto di partito e in casi come questo, serve a ben poco.

 Silvia Di Pasquale

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