DI NESSUN PARTITO

marta scelliNel 1943 moriva Simone Weil. A distanza di settant’anni Massimiliano Giovanetti e Marta Scelli rendono omaggio alla filosofa e scrittrice francese che poco prima di morire scrisse Il manifesto per la soppressione dei partiti politici. Un breve trattato pubblicato sette anni dopo dalla rivista La Table Ronde e in seguito dalla casa editrice Gallimard.

Con lo spettacolo Di Nessun Partito in scena al Teatro Stanze Segrete dal 5 al 10 novembre si dà voce al pensiero di Simone Weil in un momento in cui parole come verità, giustizia, libertà, responsabilità, si confondono nei discorsi berciati nei microfoni dell’informazione, si falsificano nei megafoni della propaganda e si trasformano in detriti portati dal flusso informe della comunicazione mediatica.

Di Nessun Partito, interpretato da Marta Scelli e diretto da Massimiliano Giovanetti, arricchito con i video curati da Riccardo Palladino, vuole restituire un senso a quelle parole e provare ad immaginare una socialità diversa, una politica più evoluta, un’umanità più consapevole.

La conclusione è che l’istituzione dei partiti sembra proprio costituire un male senza mezze misure. Sono nocivi nel principio, e dal punto di vista pratico lo sono i loro effetti. La soppressione dei partiti costituirebbe un bene quasi allo stato puro. È perfettamente legittima nel principio e non pare poter produrre, a livello pratico, che effetti positivi”.

 

 

 

DI NESSUN PARTITO

liberamente tratto dagli scritti di Simon Weil

con Marta Scelli

drammaturgia e regia di Massimiliano Giovanetti

visuals Riccardo Palladino

Teatro Stanze Segrete

via della Penitenza 3

dal 5 al 10 novembre 2013

per info e prenotazioni

biglietti 13 euro e 3 euro tessera associativa

10 euro ridotto e 3 euro tessera associativa

Ufficio stampa

Rocchina Ceglia -3464783266 -rocchinaceglia@gmail.com

 

Note del regista

Quello con Simone Weil è stato un incontro, come si usa dire, casuale. Ma per uno come me che non pone il caso a governo delle proprie cose l’incontro ha assunto immediatamente un senso preciso, di non troppo ardua decifrazione. Un giorno ascoltai per radio la lettura di alcune pagine tratte dai Diari, qualche ora dopo mi giunse in regalo un librino il cui titolo recitava: Manifesto per la soppressione dei partiti politici. Di Simone Weil, della quale quest’anno si celebrano i settant’anni dalla morte, sapevo brevemente ma non avevo letto nulla, e tale coincidenza mi portò a non sottovalutare l’emozione immediata scaturita da quell’ascolto e quella lettura, alla quale altre seguirono frammentarie e disorganiche. Suggerii quasi per gioco a Marta Scelli, attrice che conosce col cuore il cuore di ogni testo, di imparare a memoria il Manifesto e pochi giorni dopo  lo riascoltai detto. Decidemmo insieme di farne uno spettacolo. La forza di quei ragionamenti era per noi, spaesati di fronte all’erosione della  nostra identità politica, una bussola oltreché una fonte di speranza. Il nucleo del testo è liberamente tratto dal Manifesto ma abbiamo deciso di arricchirlo con altri spunti tratti dalla smisurata produzione di una donna che nella sua breve vita ha scritto quello che ha vissuto e vissuto quello che ha scritto, senza risparmiarsi.                         

Massimiliano Giovanetti

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