Un giubileo per Napoli: Marzo 2011 Mese della cultura

“Perché ho avuto sete e mi avete dato da bere”. Napoli ha sete di sapere, voglia di riscoprirsi e reinventarsi, di ripercorrere a piedi nudi i suoi vicoli pulsanti, di rinascere a nuova vita ancora una volta! Trae piena ispirazione dalla seconda opera di misericordia corporale – dar da bere agli assetati – la proposta del Cardinale Crescenzio Sepe, nell’ambito delle celebrazioni del Giubileo per Napoli partite lo scorso febbraio, di dedicare l’intero mese di marzo alla cultura. Dunque, nuova linfa vitale per la città partenopea, nuovi progetti a breve e lunga scadenza, verosimilmente realizzabili attraverso la piena adesione delle Istituzioni civili in cooperazione con quelle culturali ed  ecclesiastiche. Proprio dalla collaborazione della Curia con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale napoletano e con la Facoltà di Architettura dell’Università Federico II, nasce la proposta più interessante: oltre cento chiese in comodato d’uso. Dunque, recuperare con mirati interventi di manutenzione, ristrutturazione e valorizzazione, quei circa 110 edifici ecclesiastici- dato questo che riguarda il solo centro storico cittadino – chiusi al pubblico da lungo tempo, non fruibili, purtroppo, a causa delle precarie condizioni conservative e strutturali. Adottare una chiesa di Napoli, ristrutturarla, spalancare nuovamente gli antichi e pesanti portali, richiamare i cittadini a godere dei bianchi stucchi e dei fulgidi ori degli interni, sarà possibile per tutti coloro che vorranno prendersi cura di un piccolissimo angolo dimenticato, magari incastrato tra brulicanti palazzi in vicoli asfissianti, renderlo percepibile a chiunque e chissà, passeggiando per via San Biagio dei Taffettanari si sentirà qualcuno esclamare: ma questa chiesa è sempre stata qui?

Wanda Romano

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares