Maxxi: la magia di De Dominicis in mostra

Rossi profondi, blu vibranti, neri cangianti, ori spessi come bassorilievi, ma anche straordinari monocromi: grigio su grigio, blu su blu, bianco su bianco. L’alchimia è tutta nei colori: sono linee invisibili, sguardi inediti e spiazzanti che si amplificano all’infinito spezzando l’andamento fluido dell’architettura di Zaha Hadid. La mostra “Gino De Dominicis – L’immortale” 
nella cornice del Maxxi fino al 7 novembre è un’esperienza straordinaria ed emozionante.
Il curatore, Achille Bonito Oliva, che conosceva bene De Dominicis e la sua propensione per il pensiero magico, prelogico, è riuscito a impaginare le 130 opere esposte in un percorso quasi iniziatico.
Si parte dal cortile, con il gigantesco scheletro di Calamita cosmica,che dal piano terra si apre avvolgendosi con discutibili teche lungo il vano oscuro delle scale – simbolo ermetico d’ascesa verso la materia sublimata dal caos – si conclude nella luce rifulgente della galleria all’ultimo piano. Nella Sala Gian Ferrari, troviamo le opere degli anni ‘60 e ‘70. Si delineano: volontà d’indagare l’inafferrabile, l’invisibile, l’ubiquo; ossessione per l’inevitabile entropia della materia alla quale può opporsi solo l’immortale creazione artistica. La seconda sezione coniuga la potenza visionaria delle opere con la spazialità del museo. Un percorso infinitamente percorribile rafforza il senso onirico e a-gravitazionale delle opere che si manifestano al visitatore come apparizioni. Nella Galleria 5, un’ideale bellezza atipica e antinaturalistica: dalle Giocondine sulla lezione di Leonardo, passando per schizzi a matita ombreggiati con precisione accademica, fino a figure emerse da manciate di feroci linee nere. Ed infine entra in scena il misterioso personaggio dal lungo naso a becco, l’uomo-uccello emissario del divino, sorta di alter ego dell’artista.
De Dominicis scriveva “Le mie opere spesso si sono rifiutate di partecipare alle grandi mostre”. Ostile alla diffusione di massa dell’arte come merce caduca, praticata dai grandi sistemi museali, riteneva quel mondo una minaccia per la sua concezione artistica. Eppure l’allestimento e la cura nell’organizzazione di questa mostra sono essi stessi un’opera d’arte, forse apprezzerebbe anche Gino…

Mauro Meleddu

Info
28 maggio – 7 novembre 2010

curatore: Achille Bonito Oliva

MAXXI – Museo delle Arti del XXI secolo

Martedì-domenica 11-19
Ingresso €11, ridotto € 7


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