Uno specchio dei timori e dei sogni del nostro mondo

Dopo il grande successo di “La misura del mondo”, il ritratto appassionato e devoto dell’epoca di massimo splendore della cultura tedesca, Daniel Kehlmann torna con un nuovo sensazionale romanzo in nove storie: Fama, caleidoscopio del nostro presente, dei nostri sogni, delle nostre paure. Il mosaico è costituito da nove storie in cui i protagonisti interagiscono con il loro creatore, ma soprattutto tra di loro, creando un interessante intreccio di vicende e situazioni che sfiorano talvolta il paradossale. “Storie dentro storie dentro storie. Non si sa mai dove finisce una e dove inizia l’altra. Nella realtà sono tutte intrecciate” è la chiave di lettura suggerita proprio da uno dei personaggi principali del romanzo, lo scrittore Leo Richter, attorno al quale ruotano le vite della maggior parte dei personaggi. Queste pagine sono uno scrigno di memorie e figure al confine tra realtà e fantasia che si fanno trasportare dalle loro ossessioni e dai loro sogni nella vana e disperata ricerca di una via di scampo al loro destino già prestabilito. Sono personaggi tormentati da onnipresenti cellulari capaci di complicare la vita invece che facilitarla; personaggi che rispondendo a delle semplici telefonate mandano all’aria le carriere e le vite di attori famosi (Voci); personaggi soffocati dalla paura di essere dimenticati che leggono scrittori guru che, per primi, non credono alla loro parola (Risposta alla badessa). Scrittrici che partono per viaggi in remoti paesi dell’Asia centrale e sono costrette a rimanere là perchè private della propria identità (Est), e medici della Croce Rossa Internazionale che, mentre si occupano del rapimento di tre collaboratori in Africa, si trovano a lavorare a stretto contatto con l’eroina di una serie di famosi romanzi (In pericolo). Personaggi dalla doppia identità: uomini dalla duplice vita che non riescono a scegliere tra lo stare con la famiglia e stare con l’amante in due città diverse e vivono una vita di bugie e illusioni senza trovare una via d’uscita (Come ho mentito e sono morto); donne che afflitte da mali incurabili scelgono liberamente l’eutanasia, ma implorano, al medesimo tempo, il loro “creatore-autore” di re-inventare la loro fine e di farle sopravvivere (Rosalie va a morire). E ancora personaggi che sognano con tutte le loro forze di entrare a far parte di un romanzo (Un contributo alla discussione). Fama è un viaggio strano, inusuale; quasi un puzzle che il lettore è invitato a ricomporre sfogliando le pagine-pezzi che lo compongono.

Cinzia Murgia

Daniel Kehlmann, Fama – Romanzo in nove storie,
“I Narratori” Feltrinelli, 152 pagine, 14 euro

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